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Odg e Sindacato su ddl editoria - Kammer und Gewerkschaft zu Mediengesetzentwurf

15 Settembre 2016

Il via libera, in seconda lettura, dell'aula del Senato al provvedimento di legge sull'editoria è un passo decisivo verso la riforma dell'Ordine dei Giornalisti che era atteso da anni. Viene restituito il consiglio nazionale a coloro che effettivamente esercitano la professione ed è snellito un organismo  diventato pletorico. 

Attendiamo ora che in tempi brevi diventino legge le norme approvate dal Senato.
Il provvedimento prevede la riduzione del numero dei componenti del Consiglio nazionale (dai 144 consiglieri attuali a 60 componenti) riequilibrandone il rapporto tra professionisti e pubblicisti di due terzi e un terzo. Il Senato ha anche approvato una norma per cui, sulla base dei regolamenti attuativi, sarà garantita la rappresentanza alle minoranze linguistiche. Una richiesta che era stata formulata per primo dal Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige con una nota approvata il  3 marzo 2016 , che è stata poi presentata in Senato alla commissione Affari costituzionali, presidente la senatrice Finocchiaro, in una audizione dei presidenti regionali il 17 maggio di quest’anno.
Tutto il resto è solo nei desideri politici per gli interessi demagogici di qualche senatore e non fa parte della legge. Risulterebbe tra l’altro quantomeno bizzarro pensare di cambiare l’Ordine regionale senza sentire i diretti interessati, andando persino in controtendenza con quanto fatto dal Senato e dalla presidente Finocchiaro che ha voluto consultarsi proprio con gli Ordini regionali. Se si volesse comunque continuare su questa strada, Ordine dei giornalisti e sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige non resteranno in silenzio di fronte a chi vuole rompere un equilibrio così faticosamente costruito in questi 50 anni tra i giornalisti della regione.

Das grüne Licht des Senats in zweiter Lesung für das neue Mediengesetz ist eine wichtiger Schritt für eine seit Jahren ausständige Reform der Journalistenkammer. Der Nationalrat wird jenen zurückgegeben, die tatsächlich den Beruf ausüben, außerdem wird dieses aufgeblähte Organ verkleinert. Wir hoffen nun, dass der vom Senat verabschiedete Text binnen kurzer Zeit Gesetz wird. Vorgesehen ist die Verkleinerung des Nationalrates von derzeit 144 auf 60 Mitglieder, wobei ein Verhältnis von zwei Drittel Berufsjournalisten und ein Drittel Publizisten eingeführt wird. Der Senat hat auch einen Passus verabschiedet, der im Rahmen der Durchführungsverordnungen eine Vertretung der Sprachminderheiten garantiert. Dieses Anliegen war ursprünglich vom regionalen Kammervorstand von Trentino Südtirol im vergangenen Mai der Verfassungskommission des Senats unter dem Vorsitz von Senatorin Finocchiario während einer Anhörung der regionalen Kammerpräsidenten vorgebracht worden.

Der Rest ist nur politischer Wunsch für demagogische Interessen mancher Senatoren und ist nicht Teil des Gesetzes. Es wäre absurd, die regionalen Berufskammer abändern zu wollen, ohne die Journalisten anzuhören. Dies würde auch der vom Senat und von Kommissionspräsidentin Finocchiaro vorgegebenen Linie widersprechen, sich bewusst mit den regionalen Kammern auszutauschen. Sollte man jedoch diesen Weg fortsetzen wollen, werden die Journalistenkammer und die Journalistengewerkschaft von Trentino Südtirol sicherlich nicht schweigen, denn das heutige Gleichgewicht ist von den Journalisten der Region in den letzten 50 Jahren mühsam erzielt worden.