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Il presidente dell'Ordine Iacopino in visita a Trento: “Bisogna fare squadra per il bene della professione”

21 Ottobre 2010

Il neo presidente del consiglio nazionale, Enzo Iacopino, nel suo tour di incontri con  i consigli degli ordini regionali dei giornalisti, giovedì 21 ottobre è arrivato a Trento, nella sede del consiglio regionale del Trentino Alto Adige.
Per l'occasione il consiglio regionale si è riunito con i consiglieri nazionali dell'Ordine, a testimonianza anche dell'unità di intenti e i buoni rapporti esistenti in regione tra tutte le componenti giornalistiche.

Ad accogliere il presidente Iacopino erano presenti il presidente regionale Fabrizio Franchi, il vicepresidente Willy Vontavon, il segretario Mauro Lando, il tesoriere Giustino Basso, le consigliere Sandra Bortolin, Margherita Detomas e Paola Sembenotti e i consiglieri Francesco Giroldi e Franz Sinn, il vicepresidente nazionale Enrico Paissan e gli altri due consiglieri nazionali Toni Cembran e Hans Joerg Kucera.
E' stata una vera e propria sessione di lavoro e di confronto, seppure in un clima  estremamente positivo, rilassato e di collaborazione. Ha introdotto la giornata il presidente regionale, Fabrizio Franchi, illustrando anche un nuovo regolamento per l'iscrizione all'albo dei pubblicisti più rigoroso e che permetta al consiglio di fare anche valutazioni qualitative sulla produzione giornalistica degli aspiranti pubblicisti.
Iacopino, da parte sua, ha spiegato il senso del suo tour tra i vari consigli, deciso dopo la sua elezione a presidente, che è quello, “pur rispettando le reciproche autonomie” dei diversi livelli, di “fare squadra” per il bene della professione, uscendo da logiche contrapposte e di posizioni diverse. Iacopino ha illustrato a lungo lo stato della situazione e anche delle difficoltà che sta incontrando in Parlamento la proposta di riforma dell'Ordine, difficoltà che potrebbero diventare insormontabili in caso di chiusura anticipata della legislatura.
Il presidente nazionale ha spiegato inoltre la sua linea di rigore nei confronti delle scuole di giornalismo, con la chiusura di quelle che non rispettavano canoni di serietà e di qualità, smentendo tuttavia il luogo comune che lì si creino le sacche di disoccupazione. Numeri alla mano, ad alimentare il gran numero di candidati agli esami di Stato, sono i praticantati d'ufficio e quelli free lance, che stanno diventando spesso un modo per aggirare gli obblighi di legge e contributivi anche delle aziende. Una scappatoia che però – hanno spiegato i consiglieri regionali – non viene legittimata in Trentino Alto Adige.
La discussione è poi entrata nel merito dei vari problemi dei differenti elenchi, della deontologia, delle caratteristiche dell'Ordine in quanto ente pubblico. Iacopino ha spiegato di aver chiara la vergogna di editori che pagano 1 o due euro a pezzo i collaboratori dei giornali e le difficoltà in cui si stanno dibattendo i precari. Si è parlato anche di quote e del nuovo metodo di lavoro a livello nazionale, con la nascita delle consulte di presidenti, vicepresidenti, segretari e tesorieri che dovrebbe in qualche modo aiutare a uniformare un'azione di intervento che abbia un minimo comun denominatore per tutta Italia.
Fabrizio Franchi ha anche invitato Iacopino, in quanto rappresentante di tutti i giornalisti italiani, a farsi carico di una riflessione più generale e a un confronto necessario con gli editori sul futuro del giornalismo, perché non possiamo ignorare i grandi cambiamenti in atto nel mondo dell'informazione.
Al termine è stata consegnata a Enzo Iacopino la famosa spilla, simbolo dell'Ordine di Trento, opera di Mastrosette, che il presidente si è subito appuntata sulla giacca.
Una sessione di lavoro che se certo non serverà per risolvere i problemi indica una direzione di lavoro per il bene comune di tutta la categoria, oltre gli steccati e le differenti visioni